Battere la crisi implementando la sicurezza e il comfort di chi lavora in azienda. È quello che è successo alla Paradisi di Jesi, una piccola azienda metalmeccanica attiva da oltre cinquant'anni nel ramo della componentistica e che oggi, malgrado le difficoltà vissute dal settore nel corso del 2009, continua a fatturare e a dare lavoro ai suoi trenta addetti. «Una realtà come la nostra - spiega Sandro Paradisi, che con la sorella gestisce l'omonima azienda fondata dal padre - deve continuamente affrontare due problemi che finiscono inevitabilmente per minare sicurezza e produttività, la forte rumorosità nei reparti e la possibile presenza di pericolose macchie di olio sui pavimenti. Problemi che potevamo contrastare solamente attraverso un duplice investimento in formazione e in nuovi macchinari. E la crisi, da questo punto di vista, ci ha dato una mano. Abbiamo infatti approfittato del rallentamento delle commesse registrato già a partire dai primi mesi del 2009 per iniziare, aiutati da una società di consulenza, un programma che aveva come obiettivo quello di portare l'azienda a livelli di qualità e standard di sicurezza veramente europei». La graduale sostituzione dei vecchi impianti e l'introduzione di nuove tecnologie per la gestione dell'olio hanno comportato uno sforzo non indifferente, vicino ai tre milioni di euro, mentre in termini di risorse umane l'implementazione delle pratiche di sicurezza è stata resa possibile dedicando una parte della giornata lavorativa all'attività di prevenzione. «L'aver ottenuto la certificazione europea - prosegue Paradisi - è stato il vero punto d'inizio per le operazioni di miglioramento vere e proprie. Abbiamo diviso gli obiettivi a scadenze annuali, in modo da non far cadere mai l'attenzione sul target finale e creare una partecipazione attiva di tutto il personale al rispetto delle regole per assicurare un elevato standard di pulizia e sicurezza degli ambienti di lavoro. Abbiamo inoltre ottenuto un miglioramento anche in termini d'immagine, dato che un'azienda più pulita e più sicura diventa più attraente, sia per i dipendenti che per i clienti». La riduzione degli sprechi e la riorganizzazione delle fasi di lavorazione messe in campo durante i periodi di calma del 2009 hanno portato i frutti sperati già nei primi mesi del 2010. «Quando il flusso degli ordinativi si è riaperto e i macchinari sono ritornati a girare - conclude Paradisi - noi ci siamo trovati pronti a ripartire con attrezzature più moderne e lavoratori più motivati. Un vantaggio competitivo da non sottovalutare in un contesto come quello odierno».
Fonte:Il Sole 24Ore del 20 Ottobre 2010
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